“Se me lo dicevi prima…” ripeteva una vecchia canzone di Enzo Jannacci e tale sembra essere anche il ritornello del Sindaco di Roma Alemanno. Ma perché parlare di lui in fondo? Della sua manifesta incapacità ed infantilismo? Perché riteniamo che ciò che è accaduto a Roma nei giorni scorsi, non sia il frutto di disguidi tecnici o sprovvedutezze personali, quantomeno non solo. Dietro a tutto ciò c’è una grande questione politica sui cui dobbiamo dire la nostra come tante volte abbiamo fatto in passato. La questione è quella dello stato di emergenza permanente, ovvero quel particolare modo di gestire la quotidianità dell’ordine pubblico con modalità autoritarie ed accentratrici ed una sostanziale sospensione di garanzie e procedure democratiche. Niente di nuovo sotto il sole certo, ma è fondamentale ricostruire i fili di questa storia per comprendere ciò che è accaduto.
Protagonisti della stagione delle emergenze sono stati indubbiamente da una parta Bertolaso e dall’altra Berlusconi, entrambi poi travolti dalla loro megalomania e dalla spietatezza della storia. Il duopolio B&B mirava a creare una sorta di business delle disgrazie e dei grandi eventi, trasformando addirittura la Protezione Civile in una società quotata in borsa, ma ciò era direttamente causato dalla mastodontica espansione della sua influenza. Ogni evento di ordine pubblico di una certa rilevanza era in infatti affidato alla Pc in modo da poterlo gestire al di fuori di qualsiasi logica di trasparenza e con metodi autoritari. Così le zone rosse sono direttamente passate da Genova all’Aquila, nell’iniziale plebiscitaria approvazione. Continue reading →