Tremate! Tremate! Le cavie son arrivate!

Nessuna rivoluzione se qualcuno se l’aspettava. La partita che si è giocata a Bruxelles non era quella per un nuovo modello di sviluppo. Troppo facile da dire! protesterete voi ed a ragione. Del resto come si può pensare una cosa del genere quando a fronteggiarsi sono Angela Merkel da una parte e Monti-Rajoy dall’altra. Certo forse alcuni hanno visto nella vittoria di Hollande un segno di cambiamento, ma pur ammettendo a fatica questo, non si può non notare come Hollande si sia limitato ad appoggiare un po’ in disparte la linea Monti, rimandando la vera sfida a più tardi quando magari avrà altri social-democratici con cui confrontarsi.

Qual è quindi la vera partita che si è giocata? Indubbiamente la Merkel ha rappresentato ed ancora rappresenta il crepuscolo della visione genuinamente neoliberista inaugurata negli anni 80 e che, in una versione parzialmente corretta dall’equivoca formula “economia sociale di mercato”, ha ispirato l’unificazione monetaria europea dalla caduta del Muro di Berlino in poi. Continue reading →

I cannoni tedeschi del Partenone

Partenone

Che a difendere la Grecia bastino trecento spartani armati di buona volontà il mondo lo sa dai tempi di Erodoto, ma le cancellerie – sì, come usava dire nei secoli del colonialismo – della grande Germania e alleati non vogliono sentire ragioni. Hanno degli accordi pendenti con lo stato ellenico e – perdio! – li faranno rispettare, a costo di mandare le cannoniere a disturbare il placido spettacolo delle luminarie del Pireo… o, per dirla alla moderna, a costo di negare la concessione del secondo pacchetto di aiuti al governo di Papademos. Il fatto è che lo stato greco ha promesso per quest’anno di impegnare il 3% del proprio Pil per l’acquisto di armamenti, in valore assoluto ben 7 miliardi di euro, rigorosamente made in Germany. Naturalmente anche lo sparring partner di sempre, Parigi, non resterà a bocca asciutta, e una bella fetta del totale finirà anche nelle casse dell’industria bellica francese. Tanto pagano i greci. Continue reading →