Voci

Di politica preferibilmente non si parla più. Senz’altro il più impressionante risultato del governo tecnico finora. Di cosa dovremmo parlare di spread? Di borsa, di debito, di titoli in scadenza? Sì possiamo anche parlarne ma il nostro parere a riguardo vale come un qualsiasi luogo comume sulle mezze stagioni, ci limitiamo infatti a ripetere quello che è stato detto da altri o a guardare sconsolati altrove, tanto si ha a che fare con l’oggettività delle cose. Che vuoi farci? Il mondo va così? Lui ha deciso così. Una sorta di nuovo fatalismo che interviene laddove le divinità impalpabili del denaro ci chiedono sacrifici per placare la loro ira.

Meglio parlar d’altro allora certo, tanto appunto il governo autoproclamandosi orgogliosamente tecnico, non ha neanche un programma chiaro, a chi dovrebbe infatti renderne conto? Discute a porte chiuse e chi gli si oppone, fa la figura dell’isterico che si perde dietro alle voci di corridoio. Non è difficile vedere il disprezzo che sta dietro a tutto questo e non rivendicare il fatto che chi è preda delle voci non è certo chi non crede nella “buona fede” di questo governo, il quale anche se facesse bene il suo dovere, proprio per questo non potrebbe che fare tutto il male possibile. Continue reading →