Voci

Di politica preferibilmente non si parla più. Senz’altro il più impressionante risultato del governo tecnico finora. Di cosa dovremmo parlare di spread? Di borsa, di debito, di titoli in scadenza? Sì possiamo anche parlarne ma il nostro parere a riguardo vale come un qualsiasi luogo comume sulle mezze stagioni, ci limitiamo infatti a ripetere quello che è stato detto da altri o a guardare sconsolati altrove, tanto si ha a che fare con l’oggettività delle cose. Che vuoi farci? Il mondo va così? Lui ha deciso così. Una sorta di nuovo fatalismo che interviene laddove le divinità impalpabili del denaro ci chiedono sacrifici per placare la loro ira.

Meglio parlar d’altro allora certo, tanto appunto il governo autoproclamandosi orgogliosamente tecnico, non ha neanche un programma chiaro, a chi dovrebbe infatti renderne conto? Discute a porte chiuse e chi gli si oppone, fa la figura dell’isterico che si perde dietro alle voci di corridoio. Non è difficile vedere il disprezzo che sta dietro a tutto questo e non rivendicare il fatto che chi è preda delle voci non è certo chi non crede nella “buona fede” di questo governo, il quale anche se facesse bene il suo dovere, proprio per questo non potrebbe che fare tutto il male possibile.

Soffermiamoci allora sulla qualità umana dei componenti di questo governo! Sulla loro onestà (e già in due, pare, si sono ritrovati a fare vacanze pagate o ad avere case a prezzi stracciati senza sapere come.. fatti questi che dimostrano che politici e tecnici sono da sempre parte dello stesso potere, con l’aggravante che spesso i tecnici sopravvivono ai politici, anche facendo i consulenti ora di questo ora di quello..), sulla sobrietà ecc.. e questo in effetti dovrebbe bastarci, laddove infatti non è possibile cambiare le cose, laddove siamo assoggettati ad una realtà immodificabile, almeno cerchiamo il “buon despota” no?

Fra le altre voci che ci piace ascoltare in questo periodo c’è quella maschia e perentoria del comandante De Falco che ordina allo spregevole Sancho Panza di turno di ritornare al suo posto di combattimento.. Chissà quale consolazione si può trovare da tutto questo.. Nella ricerca disperata di un buon padrone, di un funzionario integerrimo, di uno di quegli uomini buoni che nelle vecchie commedie americane rimediavano sempre ai danni del sistema..

A me personalmente piace ascoltare un’altra voce in questo momento, quella di Bertoldt Brecht: “Sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi” ed essendo questa forse l’unica voce di domanda interna che ha subito un’impennata, mi sentirei di dire che più che sfortunati siamo proprio senza speranza.

R.B

2 comments ↓

#1 guido on 01.21.12 at 00:21

Che dire della violenza scatenatasi su una povera ragazza rea di andare a letto con chi gli pare? Simbolo di un livello di “femminismo” sceso al di sotto del minimo di civiltà, con il corpo della donna tornato ad essere il simbolo della depravazione dell’uomo.

Il perfetto contraltare alla virilità fascista che, suo malgrado, si è visto esaltare il buon De Falco

#2 Sui Forconi e la dabbenaggine della sinistra « landofnowhereblog on 01.21.12 at 10:45

[…] necessario. Ora è evidente che si tratta di balle pericolosissime (ne parla anche R.B. sull’ultimo articolo sul blog di […]