Aux armes, citoyens!

L’onda monta e non accenna a scemare, il mare è mosso, rosso, gonfio; eppure chi sa navigarlo non lo teme, lo conosce. L’onda siamo noi: il corpo vivo del sistema formativo: studenti, precari, dottorandi, chi in una posizione di disagio, se non addirittura di miseria, fa vivere l’università . Chi la ama per quello che desidererebbe fosse e la odia per com’è o come la vorrebbe rendere chi tenta di governarci. L’onda siamo noi! Quei volti sono i nostri, possiamo riconoscerci, nessuno escluso, che vi piaccia o no! E ci indigna, ci disgusta chi vorrebbe reprimere, catturare, ciò che sfugge, che è indominabile: ciò che appunto ha solo la FORMA DELL’ACQUA che scorre tra le dita. Quelle ferite che la violenza militare del manganello, della menzogna, del raggiro infligge a questo corpo , sono ferite che bruciano sulla carne di tutti noi, riaperta e infettata ogni volta dal morbo dell’indifferenza, rifugio impossibile per chi mira anche soltanto a sopravvivere.
Come potete pensare di starne alla larga, quando è semplicemente la vostra possibilità di futuro in gioco? I vostri sogni, quello in cui pensate di investire la vostra esistenza!.. "Spiacenti c’è la crisi.. Andate in malora! Bisogna dare i soldi a chi finora li ha trafugati e per voi solo qualche spicciolo: si può e si deve vivere senza sogni: STATE CON I PIEDI PER TERRA BAMBOCCIONI!".. Ma la terra frana che vi piaccia o no e chi abbiamo di fronte non ci ama. L’onda è grande, non si ferma, ma non si accontenta neppure: vuole tutti voi e non accetta deleghe. Quello che vi serve di sapere per agire lo sapete e sapete anche quello che serve fare: Facciamolo! Sapete bene anche che non sarà inutile, che chi usa violenza contro di noi, disarmati, è debole e che il governo è ogni giorno più incerto, ma non ci regalerà nulla se non continuiamo ad incalzarlo.
Non abbiate paura! Non serve, credeteci. Il momento è decisivo ed il nostro futuro è già qui.. Viviamolo! E’ quello che sappiamo fare meglio! Aux armes! Aux armes!

 
Didimo Chierico